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il più grande dei perché

Quando sono partita la prima volta per andare via da qui ero terrorizzata: non sapevo cucinare nemmeno un piatto di pasta. Ora, a parte la tristezza per gli amici e la famiglia, la pasta è una cosa importante, non scherziamo. Quindi ho imparato, ma mi preparavo sempre e solo la 4P: penne pancetta panna e pistacchio (infatti ho preso 7 kg). Ho imparato a relazionarmi col mondo, ma sempre a modo mio: offrire il cuore e l’amicizia a persone quasi sconosciute. Noi siciliani siamo così.

Andavo in giro, ma mi preparavo sempre la 4P e diventavo amica di tutti.

Devo dire che mi sono innamorata del posto in cui ho vissuto e gli sarò eternamente grata: mi ha aperto cuore e occhi. Cuore per far entrare un milione di posti, emozioni, persone; occhi per guardare le mie cose in modo diverso, come se non le avessi mai viste. 

Non sono luoghi comuni o frasi fatte perchè andare via ti fa sentire davvero come un bambino nel momento in cui torni: incantato e sorpreso davanti a ogni piccolezza.

Devo essere sincera: non è stata una conclusione a cui sono arrivata subito, mi è servito tempo.. mesi, forse anni. E stimo con tutta me stessa coloro che non hanno avuto bisogno di andarsene per apprezzare la loro terra. Credo che ognuno di noi abbia una sensibilità diversa; credo che siamo fatti per cercare i nostri stimoli in cose diverse. Io, per trovare i miei qui, sono dovuta arrivare in Polonia. Non me ne pento: amo viaggiare e vedere posti nuovi, guardare vicoli, balconi, piante; ma soprattutto luci. Amo le luci: quelle che illuminano un angolo di strada, i lampioni accanto ad una panchina, quelle piccole e in fila che fanno da sfondo ad un concerto acustico. Ma ce ne sono un tipo che amo particolarmente: sono quelle delle case che si riflettono sul mare. Le ho cercate ovunque; alcune le ho anche trovate a Malta probabilmente. Ma niente, non mi sentivo soddisfatta. 

Una sera, forse era l’otto Agosto della scorsa estate, sono andata a fare una passeggiata sul pontile di Patti e mi sono innamorata. “Cazzo, ho pensato, ma queste sono sempre state qua e io non me ne sono mai accorta?!”

Me n’ero, ovviamente, accorta da sempre. Ma per me erano semplici case sul lungomare del mio paese..cosa potevano avere di speciale?! Tanto, vi dico adesso. Soprattutto nel momento in cui, una sera di Luglio, in preda alla pazzia preesami esci per le vie di Modena a cerchi una boccata d’aria, ma non la trovi. Cerchi un angolo di pace, serenità ma stenti a scorgerlo. E ti ricordi di una volta sull’aereo, quando atterrando a Palermo hai percepito la Sicilia anche a metri d’altezza attraverso delle lucine sul mare. E capisci che niente le può sostituire. E se fino a qualche minuto fa non avrei saputo sintetizzare il motivo che mi ha spinta a tornare, scrivendo l’ho capito: le lucine sul mare, quelle sono. 

E forse, adesso, le guarderò per sempre come una bambina.

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